PONTEDERA – Maltempo in Toscana. Aperto nella notte lo scolmatore a Pontedera per diminuire la piena dell’Arno nel pisano, ed evitare l’ondata di piena su Pisa e Cascina.
“La piena dell’Arno è transitata senza criticità lungo il tratto. I livelli sono in diminuzione in tutti i bacini. Sono stati due giorni e notti impegnativi per tutta la nostra macchina di Protezione Civile e ringrazio ciascun operatore, volontario, personale dei Comuni, Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine, cuore pulsante di tutto il sistema”, aggiorna il presidente della Regione Giani oggi sabato 17 dicembre.
Lo scolmatore è stato aperto all’una di mattina di sabato 17 dicembre.
Era dal 2019 che non veniva aperto lo scolmatore d’Arno anche se, spiega Giani, i livelli di piena attuali sono inferiori a quelli di tre anni fa.
Lo scolmatore “è un’opera strategica della Regione Toscana, realizzata per diminuire la portata del fiume nel Pisano, che ha salvato più volte il territorio da terribili esondazioni.
Inizia con le opere di presa a Pontedera e termina in mare a Calambrone. Ci abbiamo investito nella costruzione e continueremo a farlo nella manutenzione e sviluppo perché è fondamentale per la salvaguardia di tutta la comunità”.
In tutta la Toscana raggiunta nelle scorse ore da allerta meteo arancio e gialla molti i corsi d’acqua che si sono gonfiati per le abbondanti precipitazioni.
A Firenze l’Arno ha superato la portata di 1300 metri cubi al secondo.
Danni nel pistoiese, con l’Ombrone arrivato al terzo livello di criticità.
Scuole aperte oggi sabato 17 dicembre a Pistoia dopo la chiusura di ieri disposta dal sindaco Alessandro Tomasi dopo il violento nubifragio.
La Protezione Civile del Comune di Livorno ha informato direttamente circoli nautici e associazioni e tutti gli imprenditori che hanno aziende e cantieri in zona Calambrone, in area scolmatore d’Arno, raccomandandosi di prestare la massima cautela in prossimità del canale e degli attraversamenti.
E’ stata attivata la Polizia Municipale e sono stati inviati dei banditori per informare direttamente chi vive o opera nella zona interessata. Attivato inoltre il volontariato (SVS e Cisom) per dare supporto a chi ha le barche nei corsi d’acqua interessati e fare monitoraggio diretto.