Tre ospedali toscani in top 20: Pisa, Siena e Careggi a Firenze.
Tre ospedali toscani in top 20 nazionale. Sono le aziende ospedaliero universitarie di Pisa, Siena e Careggi a Firenze.
La classifica arriva dai tecnici del Ministero della Salute che hanno selezionato i poli ospedalieri con il maggior numero di dimissioni, ai quali รจ stato attribuito un punteggio tenendo conto della complessitร dei casi trattati (peso medio della casistica dellโindicatore Drg, che raggruppa i casi per diagnosi) e attrattivitร dei pazienti da altre regioni.
Nella spina dorsale dei venti grandi ospedali dโItalia che garantiscono le cure piรน complesse, attirando pazienti da tutta Italia, ci sono dunque le aziende ospedaliero universitarie di Pisa, Siena e Careggi.
Gli ultimi dati risultanti dal rapportoย annuale sullโattivitร di ricovero ospedaliero,ย che contiene i numeri e le statistiche sulle dimissioni, evidenziano come i territori settentrionali siano quelli con piรน strutture capaci di accogliereย persone ricoverateย che vengonoย da un’altra Regione. In testa la Lombardia con cinque ospedali. I primi tre grandi ospedali si trovano a Milano: Galeazzi, Humanitas di Rozzano e Ircss San Raffaele. Otto ospedali sono al Centro e due al sud.
Eugenio Giani, presidente Regione Toscana: “Si tratta di un nuovo attestato della qualitร dei servizi della sanitร pubblica toscana, che non puรฒ che farci piacere e renderci orgogliosi. La qualitร di un servizio sanitario pubblico universalistico si difende perรฒ nel tempo con risorse adeguate: risorse da investire sulla sanitร richieste da tutte le Regioni e che il Governo al momento non sta garantendo in misura adeguataโ.
Simone Bezzini, assessore regionale diritto alla salute: “I punteggi attribuiti dal ministero della salute ai tre grandi ospedali toscani sono un riconoscimento della qualitร della nostra sanitร pubblica. Soprattutto sono una conferma delle straordinarie capacitร degli uomini e delle donne del nostro sistema sanitario che non smetteremo mai di ringraziare per la passione e lโimpegno che mettono nel loro lavoro a servizio della collettivitร . Tuttavia questa classifica non puรฒ lasciarci indifferenti: le strutture ospedaliere che attraggono piรน pazienti da altre regioni e che trattano casi piรน difficili sono collocate nel nord e nel centro Italia, costringendo i cittadini del sud a muoversi per avere accesso a cure e trattamenti ad alta complessitร โ.
โSi tratta di un divario che con lโautonomia differenziata e lโassenza di risorse ed investimenti da parte del governo nella sanitร pubblica รจ destinato a diventare sempre piรน ampio, con una conseguente regressione del sistema sanitario pubblico ed universalistico. Ci auguriamo che alle preoccupazioni del ministro Schillaci seguano delle risposte in questo senso, mettendo tutte le regioni nelle condizioni di far crescere i servizi e dare delle risposte appropriate ai bisogni delle personeโ.