fbpx
10.6 C
Pisa
giovedì 27 Novembre 2025
Segnala a Zazoom - Blog Directory
spot_img

Il “Cavallo di Troia” contro ChatGpt: così un professore ha smascherato i suoi studenti

Un esperimento condotto da Will Teague, professore di Storia alla Angelo State University di San Angelo, in Texas, ha rilevato un’eccessiva diffusione dell’intelligenza artificiale generativa tra gli studenti universitari. Teague, che insegna da circa dieci anni e si occupa di storia della politica estera e interna americana del XX secolo, ha scoperto che quasi il 39% degli iscritti a un suo corso ha utilizzato strumenti come ChatGpt per redigere, almeno in parte, un elaborato accademico.

Il “Cavallo di Troia” per smascherare l’Ai

Per ottenere prove concrete, il docente ha adottato un espediente noto come “Cavallo di Troia” che spiega nel suo racconto sull’HuffPost: nelle istruzioni di un compito ha inserito un testo nascosto, invisibile agli studenti ma leggibile dai sistemi di Ai. L’incarico riguardava il libro Gabriel’s Rebellion di Douglas Egerton, sulla rivolta di schiavi in Virginia nel 1800. La trappola imponeva all’Ai di scrivere il saggio da una prospettiva marxista, un approccio anacronistico che uno studente attento avrebbe riconosciuto come incongruo.

Su 122 elaborati consegnati, 33 sono stati individuati subito come prodotti dall’Ai. Dopo la presentazione dei dati, altri 14 studenti hanno ammesso di aver fatto ricorso a strumenti generativi. In totale, quasi il 39% dei compiti risultava scritto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. 

La crisi di fiducia

Durante i colloqui successivi, diversi studenti hanno negato l’accusa ma non sono stati in grado di spiegare cosa fosse il marxismo né perché fosse presente nei loro testi. Per Teague, questo dimostra che gli studenti rischiano di “esternalizzare la loro stessa umanità e capacità di giudizio”, rinunciando al processo cognitivo di comprensione e analisi critica. Il docente ha scelto di non punirli, ma di riassegnare un nuovo compito: la lettura di un saggio sui benefici e i rischi dell’Ai, chiedendo una riflessione personale. Anche in questo caso ha inserito un “Cavallo di Troia”. Su 47 studenti, 36 hanno completato l’incarico e solo uno ha usato l’Ai.

Il ritorno ai compiti scritti a mano

Teague ha annunciato che non assegnerà più tesine da svolgere a casa, dove l’uso di strumenti digitali sfugge al controllo. I compiti saranno d’ora in poi scritti a mano, in aula e sotto sorveglianza, senza dispositivi elettronici.

La diffusione dell’Ai in aula

Il caso americano si inserisce in un quadro più ampio. A conferma della portata globale del fenomeno, il Microsoft Ai in Education Report 2025 ha rilevato che l’86% delle istituzioni educative nel mondo ha già adottato strumenti di Ai generativa, con un aumento significativo nell’uso quotidiano da parte di studenti e insegnanti. Tuttavia, meno della metà dichiara di possedere una reale conoscenza approfondita della tecnologia, segnalando un forte bisogno di formazione e alfabetizzazione digitale.

E lo stesso vale per il nostro Paese. Secondo il report “Generazione AI. La nuova sfida della scuola”, realizzato dal think tank Tortuga e da Yellow Tech, l’uso dell’Ai è già diffuso anche tra gli studenti italiani. L’indagine, condotta su oltre 3.800 persone in 274 scuole di 18 regioni, mostra che l’84% degli studenti utilizza strumenti di intelligenza artificiale generativa ogni settimana, mentre il 36% dei docenti crede che i propri studenti non li usino mai.

Il divario tra percezione e realtà è evidente: solo il 16% degli studenti dichiara di non farne un uso regolare. Molti la impiegano per comodità, ad esempio per controllare risposte (57%) o cercare idee (47%), ma raramente per approfondire. Questo porta a un rischio di comprensione superficiale e indebolimento delle abilità critiche.

Il report ha evidenziato anche una crisi di fiducia: il 71% degli studenti percepisce meno fiducia dai propri insegnanti. Due docenti su tre preferirebbero un voto più alto per un lavoro autonomo, anche se inferiore, piuttosto che per uno migliore ma fatto con l’AI.

Il caso Teague negli Stati Uniti e i dati italiani mostrano come l’Ai stia già trasformando la scuola e l’università. Da un lato emergono rischi di perdita di capacità critica e crisi di fiducia, dall’altro opportunità di inclusione e personalizzazione. La sfida è definire regole chiare e strategie condivise per integrare l’Ai senza compromettere il valore dell’apprendimento umano.

 

Giovani

content.lab@adnkronos.com (Redazione)

© Riproduzione riservata

spot_img

Notizie correlate

Pisa
cielo sereno
10.6 ° C
11.2 °
10 °
47 %
6.2kmh
0 %
Gio
10 °
Ven
11 °
Sab
9 °
Dom
9 °
Lun
12 °

Ultimi articoli

SEGUICI SUI SOCIAL

VIDEO NEWS