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“Senza consenso è stupro”, ok all’emendamento: è svolta nel Codice penale

Il Parlamento italiano ha approvato una modifica all’articolo 609-bis del codice penale, introducendo il principio di “consenso libero e attuale” come elemento centrale per definire il reato di violenza sessuale. Una riforma che segna un cambio di paradigma nella tutela dell’autodeterminazione sessuale, allineando l’Italia agli standard europei e internazionali.

Il testo afferma che “chiunque compie o fa compiere o subire atti sessuali a un’altra persona senza il consenso libero e attuale di quest’ultima è punito con la reclusione da sei a dodici anni”. E lo stesso vale per “chi costringe taluno a compiere o subire atti sessuali con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, ovvero chi induce taluno a compiere o subire atti sessuali abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica o di particolare vulnerabilità della persona offesa al momento del fatto, o traendo in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad altra persona. Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi”.

Cosa cambia

Con l’introduzione del principio di “consenso libero e attuale” nel Codice penale, cambia radicalmente l’approccio alla violenza sessuale: non sarà più necessario dimostrare l’uso della forza, della minaccia o dell’inganno. Basterà l’assenza di un consenso esplicito e presente nel momento in cui avviene l’atto sessuale. Il consenso non può essere presunto, né forzato o manipolato: deve essere espresso in modo chiaro, volontario e può essere revocato in qualsiasi momento. In altre parole, se non c’è un sì, è no. E se non c’è consenso, è stupro.

Questa riforma, inoltre, risponde alle richieste di associazioni, giuristi e movimenti femministi che da anni chiedevano un adeguamento della normativa italiana alla Convenzione di Istanbul. La Convenzione, ratificata dall’Italia nel 2013, definisce lo stupro come un “rapporto sessuale senza consenso” e – con l’articolo 36 – specifica che il consenso “deve essere dato volontariamente, quale libera manifestazione della volontà della persona, e deve essere valutato tenendo conto della situazione e del contesto”. In sintesi: “No” vuol dire “no”.

L’accordo bipartisan

L’emendamento, che aggiorna la proposta di legge a prima firma della deputata Laura Boldrini, è stato presentato da Michela Di Biase del Partito democratico e Carolina Varchi di Fratelli d’Italia, dopo una trattativa che pare abbia coinvolto in prima persona le leader dei due partiti Elly Schlein e la premier Giorgia Meloni.

Le reazioni

“Sono felice – scrive Boldrini in una nota – che, sulla base della proposta di legge che ho presentato, si sia trovato un accordo tra opposizioni e maggioranza per introdurre nel nostro Codice penale questo principio di civiltà che ha il solo obiettivo di proteggere le vittime di stupro. Ora il testo è pronto per l’Aula”. “Ringrazio la relatrice di opposizione, Michela Di Biase – ha sottolineato- per il lavoro di mediazione fatto con la relatrice di maggioranza, il gruppo del Pd in commissione e tutti gli altri gruppi che hanno sostenuto l’introduzione del principio del consenso nel nostro ordinamento”.

“È un importante passo avanti per il Codice penale italiano, che viene adeguato agli standard più avanzati – ha dichiarato la firmataria dell’emendamento, Michela Di Biase -. Questo nuovo testo rappresenta un grande cambiamento culturale, perché troppo spesso abbiamo assistito a donne costrette a giustificarsi anche di fronte alle violenze subite. Il sesso senza consenso è stupro”. “È un concetto scontato – prosegue la democratica – eppure in Italia manca ancora una legge che lo riconosca esplicitamente. Il consenso deve essere sempre liberamente espresso e revocabile: solo il sì è un sì. È giunto il momento che questo principio, finora sancito solo dalle sentenze della Corte di Cassazione, venga finalmente inserito nell’ordinamento. Ci stiamo avvicinando alla Giornata contro la violenza sulle donne e questo voto unanime rappresenta un importante segnale. Ringrazio la relatrice di maggioranza Varchi per l’importante lavoro di squadra e le altre forze politiche per l’importante risultato raggiunto”, conclude Di Biase.

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content.lab@adnkronos.com (Redazione)

© Riproduzione riservata

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