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Uk, storica stretta sui migranti: asilo solo temporaneo e 20 anni (invece di 5) per la residenza

“Ristabilire l’ordine e il controllo”. Sembra un motto di ispirazione conservatrice, invece, è il nome della riforma sull’immigrazione presentata dal governo laburista di Keir Starmer, in Uk.

La proposta è radicale e si poggia su due capisaldi: rendere lo status di rifugiato solo temporaneo e aumentare da 5 a 20 anni il tempo necessario per ottenere la residenza in Gran Bretagna.

L’orientamento laburista dell’esecutivo non è l’unico elemento inatteso: la stessa ministra dell’Interno Shabana Mahmood, che ha presentato la riforma, è figlia di immigrati arrivati dal Pakistan cinquant’anni fa. Questi due elementi fanno capire quanto sia diventata grave la questione migratoria nel Regno Unito: secondo Mahmood, l’immigrazione illegale “sta lacerando il nostro Paese” che, sostiene, finora avrebbe avuto una legislazione troppo tollerante.

Il tutto, mentre il conservatore Nigel Farage avanza nei sondaggi e il presidente Usa Donald Trump dà la caccia agli immigrati come se fossero dei Pokémon.

Se passasse, la riforma sarebbe la più grande stretta anti-immigrazione della storia del Paese. Il testo propone anche cambiamenti nell’interpretazione della Convenzione europea sui diritti umani e una nuova definizione di tortura.

Cosa prevede la riforma

Nel Regno Unito le richieste di asilo vengono elaborate mediamente in un anno e, al momento, il Paese deve smaltire 51mila domande. La riforma di Mahmood prevede un’accelerazione delle procedure di verifica delle richieste di asilo per deportare in tempi più rapidi i migranti la cui richiesta viene respinta.

“Ristabilire l’ordine e il controllo” propone di intervenire anche sul concetto di famiglia e di tortura.

Sotto il primo punto, la ministra Mahmood ha annunciato cambiamenti nell’interpretazione della Convenzione europea sui diritti umani: Londra vuole limitare il ricorso all’articolo 8, che tutela il diritto alla vita familiare, facendo sì che solo genitori e figli rientrino nella nozione di “familiari”. Questo renderebbe più facile deportare gli immigrati illegali, che spesso invocano l’articolo 8 per restare nel Paese “usando legami di parentela discutibili”, dice la ministra.

L’esecutivo vuole anche rivedere l’articolo 3 della Convenzione, che proibisce la tortura, sostenendo che “la definizione di trattamento inumano e degradante è stata ampliata oltre il ragionevole” finendo per bloccare le deportazioni degli immigrati illegali.

La stretta su Angola, Namibia e Congo

Il governo Starmer sta anche valutando di non concedere più visti ai cittadini di AngolaNamibia e Repubblica democratica del Congo, se i governi di questi Paesi non inizieranno ad accettare di accogliere i loro cittadini deportati dal Regno Unito perché immigrati illegali o condannati per azioni criminali.

I numeri dell’immigrazione in Uk

Per avere un quadro numerico preciso, bisogna considerare che il governo Uk utilizza l’anno fiscale (aprile-marzo) per tutte le statistiche ufficiali sull’immigrazione e per i bilanci pubblici.

Dal 1° aprile 2024 al 31 marzo 2025, il Regno Unito ha ricevuto 109.343 richieste di asilo (tra richiedenti principali e familiari a carico) con un incremento del 17% rispetto alle 93.150 dell’anno fiscale precedente.  Si tratta del picco più alto dal 1979, anno in cui sono iniziate le rilevazioni ufficiali. Parallelamente, gli attraversamenti irregolari della Manica hanno superato quota 38mila dall’inizio del 2025 fino a novembre, già oltre il totale di 36.816 registrato nell’intero 2024.

Il numero di immigrati legali è di gran lunga superiore: lo scorso anno sono entrati nel Paese 431mila stranieri con regolare permesso di soggiorno o di lavoro.

La riforma, tuttavia, non è figlia soltanto dei numeri. O meglio sì, ma non solo di quelli che si contano alle frontiere: il testo è anche il tentativo del Governo laburista in crisi di popolarità di riconquistare consensi nell’elettorato e contrastare l’ascesa di Reform, il partito guidato da Nigel Farage che da mesi è primo nei sondaggi, anche grazie alla sua linea dura sull’immigrazione.

Diversi deputati laburisti hanno accusato la ministra di “crudeltà performativa”, soprattutto per la proposta di poter deportare, entro vent’anni dal suo approdo in Uk, persino i migranti che hanno ricevuto asilo politico momento anche se il conflitto in patria sarà risolto.

Se un numero sufficiente di deputati laburisti voterà contro la riforma, la legge potrebbe non essere approvata dal Parlamento. Di certo, la stretta anti-immigrazione più forte di sempre lascerà il segno nel dibattito politico del Paese.

Mondo

content.lab@adnkronos.com (Redazione)

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