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Kering chiude 2024 in calo, Gucci pesa ancora “ma tornerà”

(Adnkronos) –
Gucci continua a pesare sui risultati del gruppo Kering ma le prospettive appaiono rosee. "Gucci tornerà, non ho assolutamente dubbi su questo" ha scandito François-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato del colosso francese del lusso, presentando alla comunità finanziaria i risultati raggiunti dal gruppo nel 2024. Per Pinault "le cose sono andate peggio di quanto avessimo previsto" ma un "compromesso" per una ripresa veloce non è "possibile". Nel complesso i risultati del gruppo sono stati leggermente meglio delle attese ma in calo con ricavi crollati del 12% a 17,19 miliardi di euro e utili in contrazione del 62% a 1,13 miliardi e una cedola di 6 euro per azione. In questo scenario si colloca Gucci, che resta il grande malato in casa Kering. I ricavi del marchio fiorentino sono stati pari a 7,7 miliardi di euro, con un calo del 23% in termini di fatturato e del 21% su base comparabile. Il 6 febbraio scorso la maison ha annunciato di aver terminato la collaborazione con lo stilista Sabato de Sarno e non è ancora stato annunciato il suo successore. Il nome del nuovo direttore creativo di Gucci "lo annunceremo presto" ha ribadito Francesca Bellettini, deputy ceo di Kering, e responsabile del brand development. E ha osservato: “Con il cambio di direttore creativo da Alessandro Michele a Sabato De Sarno, l’obiettivo per Gucci era costruire una base solida, che permettesse di ridurre le fluttuazioni eccessive. Lo stile di Alessandro era estremamente massimalista, mentre l’approccio estetico di Sabato De Sarno è meno stravagante e massimalista, ma ci ha permesso di fare esattamente ciò che avevamo intenzione di fare".  A ogni modo appare chiaro che una sterzata fosse necessaria. Le vendite della rete di vendita al dettaglio a gestione diretta gi Gucci, che rappresentano il 91% del totale, sono diminuite del 21% su base comparabile. I ricavi wholesale sono diminuiti del 28% su base comparabile. Nel quarto trimestre del 2024, i ricavi di Gucci sono diminuiti del 24% su base comparabile. Le vendite della rete di vendita al dettaglio a gestione diretta sono diminuite del 21% su base comparabile, con un leggero miglioramento sequenziale in Nord America e Asia-Pacifico.  Nonostante ciò, i risultati delle nuove linee di pelletteria e delle linee iconiche di Gucci, come la borsa Jackie e le sue nuove interpretazioni, sono "molto incoraggianti". I ricavi wholesale sono diminuiti del 53% su base comparabile nel quarto trimestre, riflettendo in parte la maggiore selettività dei partner di distribuzione. L'utile operativo ricorrente di Gucci è stato di 1,6 miliardi di euro nel 2024. Il margine operativo ricorrente è stato del 21,0%, con un calo delle vendite che ha comportato una leva operativa negativa, anche se mitigata da importanti sforzi di razionalizzazione della base dei costi. 
Insomma, ora si attende solo l’annuncio del nuovo direttore creativo mentre tra gli addetti ai lavori è già ripartito il totonomi. Tra i più papabili circola quello di Hedi Slimane, già al timone di Saint Laurent e da poco fuori da Celine. Di certo c'è che il creativo parigino, con il suo tailoring affilato e rock che ha già rivoluzionato la silhouette maschile da Dior Homme, potrebbe dare al marchio della doppia G lo scossone di cui ha bisogno. (di Federica Mochi)   —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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