(Adnkronos) – C'e tensione in Stmicroelectronics Dopo l'annuncio di 2800 esuberi, con il timore della chiusura di siti e dopo che il governo italiano ha ritirato il suo sostegno all'ad del produttore franco-italiano di semiconduttori STMicroelectronics, Jean-Marc Chéry, e al suo management. In titolo in Borsa ha perso in un mese il 32% e il 56% in un anno. Le tensioni tra Roma e il management del gruppo sono aumentate dopo che il consiglio di sorveglianza ha respinto la candidatura di Marcello Sala, direttore generale del dipartimento economia del Mef a cui fa capo la gestione delle imprese partecipate dallo Stato, uno dei due candidati proposti da Roma per l'organismo, una decisione che Giorgetti ha descritto come "incomprensibile, gravissima e inaccettabile". Giorgetti, d’ora in poi da azionista italiano critica e opposizione “La posizione dell’azionista italiano -ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti- è chiarissima. Ed è testimoniato dalla dirigenza stessa che ha venduto le azioni di Stm il giorno prima di annunciare risultati negativi. Condividiamo il giudizio che si sono ‘autodati’ gli interessati e il comportamento dell’azionista italiano d’ora in poi sarà, diciamo, di critica e opposizione a questa dirigenza”. Stmicroelectronics “ha annunciato 2800 esuberi a livello globale” ma “il taglio in Italia non è stato né quantificato né articolato”. a sottolinearlo è stata Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom, al termine dell’incontro al Mimit su Stm con l’azienda e le Regioni, presieduto dal ministro Urso. “Come si articolerà sul nostro territorio non è dato saperlo ma corrisponde al 6% annunciato da Chery. Noi temiamo che in Italia sia particolarmente violento al Nord, dove sono in ritardo su un progetto che già doveva essere concluso nel 2025. Mentre non solo inizia ora, ma è diventato sostitutivo e non più aggiuntivo”, ha aggiunto riferendosi al sito di Agrate. “Non chiuderanno gli stabilimenti complessivi, ma c’è un enorme reparto di 2500 persone ad Agrate che rischia di essere raso al suolo”, ha sottolineato ancora Tibaldi. In generale “il piano illustrato è stato parziale, pieno di ombre e omissioni”, ha commentato la segretaria, affermando che l’unica nota positiva è “l’impegno del governo a stare in un regime di tutela dell’occupazione e dello sviluppo in un percorso”. Investimenti confermati, fino a 2800 uscite volontarie globali in 3 anni Il programma globale di Stm, che include sia il ridimensionamento della base di costi già annunciato sia il ridisegno della struttura produttiva, prevede l’uscita su base volontaria di fino a 2.800 persone a livello globale nel corso di 3 anni, oltre al turnover naturale. Ed è stata la stessa azienda a farlo sapere al termine del tavolo al Mimit con sindacati e regioni, confermando gli investimenti pianificati nel corso degli esercizi 2025, 2026 e 2027, focalizzati sull’infrastruttura di produzione avanzata in silicio da 300 mm, carburo di silicio da 200 mm e sulla ricerca e sviluppo tecnologica, a beneficio dei clienti nel mondo. Nessun sito in Italia e nel mondo sarà chiuso Nessuno degli attuali siti di Stmicroelectronics, in Italia e nel mondo, verrà chiuso e ciascuno continuerà ad avere un ruolo e una missione specifica. Lo ha indicato l'azienda nel corso del tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy con i sindacati e le Regioni, secondo quanto si apprende da fonti presenti all’incontro. Tutti gli investimenti approvati e previsti da StMicroelectronics in Italia e in Francia sono confermati. La Penisola in particolare – ha evidenziato l’azienda, secondo quanto riferito – gioca “un ruolo chiave nella strategia globale” di Stm, sia per la ricerca e sviluppo che per la produzione Urso spiega gli errori "Sappiamo che vi sono stati degli errori sui prodotti da sviluppare, forse dovuti anche agli evidenti squilibri nella governance, ma noi siamo per confrontarci e determinare il Piano Italia di Stm, riportando il nostro Paese al centro dello sviluppo industriale di una multinazionale a controllo pubblico, che è nata in Italia, nella mia Sicilia, ed è diventata poi una grande multinazionale europea che condividiamo con la Francia in una logica di mercato". Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aprendo il tavolo Stmicroelectronics. Allo stesso modo “sappiamo che vi sono problemi di mercato, dovuti anche al crollo dell'industria dell'auto per le folli regole del Green Deal, su cui l'azienda aveva puntato molto” e che “il digitale è il terreno di scontro su cui si misurano i nuovi assetti geopolitici, come dimostra anche quanto affermato ieri dal presidente Trump”, ha osservato poi il ministro. Tuttavia, “gli assetti geopolitici, le sanzioni, i dazi, i limiti all'export così come quelli del mercato determinati spesso da scelte erronee dell'Ue, così come quelli della governance e dei suoi assetti futuri influiscono certamente, sappiamo che vi sono e li stiamo affrontando, ma non sono oggetto di questo tavolo”, ha precisato Urso. “Vi sono altri tavoli – internazionali, europei e bilaterali – e altri luoghi dove li stiamo affrontando con determinazione, senza infingimenti e con una visione strategica che credo ormai emerga in ogni nostra posizione e decisione", ha sottolineato il ministro. Cosa è stato chiesto all'azienda Abbiamo chiesto un nuovo piano industriale che riporti l'Italia al centro dello sviluppo dell'azienda" e "tuteli l'occupazione anche in questa fase di crisi di mercato e in attesa che gli investimenti programmati riportino Stmicroelectronics sullo strada dello sviluppo. È ciò che auspichiamo dal Piano che sarà illustrato e sul quale ci misureremo". A dirlo il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il tavolo di confronto con Stmicroelectronics al Mimit. Il piano dovrà prevedere anche “investimenti significativi nel nostro Paese”, rendendo Catania “a fronte di un supporto di risorse pubbliche così consistente, il polo più significativo in Europa sul carburi di silicio, con l'aumento dei livelli occupazionali” mentre su Agrate “abbiamo sollecitato l’azienda a presentarci un piano di rilancio del sito con nuovi significativi investimenti dopo l'inerzia degli ultimi anni, al fine di recuperare competitività e tornare centrale nella produzione di semiconduttori dell'azienda”. L’obiettivo “è che l’Italia torni a essere centrale e, superata l’attuale crisi di mercato, che ciò possa portare nel tempo anche ad accrescere significativamente i livelli occupazionali nel nostro Paese", avrebbe aggiunto il ministro. —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Stm: fino a 2800 esuberi, ma no chiusure, il ruolo del governo
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