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Truffe: come la prevenzione attiva può salvare il cliente e le casse della banca

(Adnkronos) – Oltre mezzo miliardo rubato dai ladri digitali in tre anni. Nel triennio 2022-2024, il denaro sottratto attraverso truffe online e frodi informatiche ha raggiunto complessivamente 559,4 milioni. Le truffe online sono la voce più rilevante, con un aumento da 114,4 milioni di euro nel 2022 a 181 milioni nel 2024 (+58%). Ma come avvengono? Una delle modalità più diffuse è il cosiddetto phishing, un particolare tipo di attacco informatico che consente ai criminali di ottenere codici utente e password che permettono l’accesso a conti correnti o altri servizi utilizzati dalle vittime.  Quando accade, la vittima quasi sempre chiede un risarcimento del danno alla banca. Per far valere la responsabilità contrattuale dell'istituto per l’illecito prelievo – secondo giurisprudenza costante – il cliente deve limitarsi ad allegare la fattispecie di inadempimento ascritta alla banca: tradotto, basta allegare che l'istituto non ha impedito il prelievo. In che modo la banca può andare esente da responsabilità? Anche qui, secondo costante giurisprudenza, l'istituto può evitare di pagare se eccepisce un fatto estintivo o impeditivo della pretesa della controparte: ad esempio la violazione delle norme prudenziali. In breve: il rischio dell'illecito ricade nel rischio professionale del prestatore dei servizi di pagamento.  "Oggi le banche non possono più limitarsi a reagire dagli attacchi cyber o dalle frodi, ma devono adottare un approccio di prevenzione attiva", sostiene all'Adnkronos l'avvocato Alfonso Andrea Stigliano (Orrick). "Ciò significa analizzare sistematicamente i casi sospetti, presentare denunce tempestive e supportare l’autorità giudiziaria con informazioni adeguate e complete anche quando non si subiscono danni diretti", afferma. "Questa strategia consente non solo di contribuire all’interruzione di reti criminali sempre più sofisticate, ma anche di ridurre il rischio di contestazioni — spesso pretestuose — di responsabilità solidale o per mancato impedimento di illeciti" dice.  "Accade sempre più spesso, infatti, che utenti danneggiati tentino di ottenere risarcimenti contro le banche, anche quando il danno è conseguenza di condotte gravemente negligenti da parte loro", afferma. "Una banca – conclude – che dimostra di aver agito proattivamente rafforza la propria posizione difensiva, consolida il dialogo con le Autorità e contribuisce a stabilizzare la fiducia del mercato". (di Andrea Persili) —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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