(Adnkronos) – I dazi doganali sulle auto elettriche importate dalla Cina in Europa, potrebbero essere rivisti da Bruxelles.
Recentemente introdotti dalla Commissione Europea al fine di contrastare l’avanzata dei costruttori cinesi, i dazi doganali stanno dividendo i grandi costruttori automobilistici europei, per diversi motivi. Non è un mistero che Marchi quali Volkswagen e BMW abbiamo stabilimenti e siti produttivi in Cina dove vengono assemblati diversi loro modelli. Parliamo pur sempre di auto elettriche, dalla Cupra Tavascan alla neonata MINI, che essendo “importate” in Europa, sarebbero soggette a una tassazione del tutto simile a quelle della auto elettriche cinesi. Una mossa questa che non è stata gradita dall’industria europea, contraria all’imposizione di nuovi e pesanti dazi doganali da parte della Commissione Europa. Secondo quanto riportato da Reuters, tanti i dubbi tra i costruttori e tante le spaccature. Sta di fatto che entro l’autunno, Bruxelles dovrà decidere se confermare l’imposizione di dazi sensibilmente più elevati rispetto al passato (oltre il 17% in più) o escogitare qualche mossa che escluda da questa “tassazione” i costruttori automobilistici europei che hanno demoralizzato parte della propria produzione in Cina. La Model 3 è stata l’auto più venduta al mondo nel 2023. Il Marchio americano specializzato nell’elettrico ha una fabbrica a Shanghai, dunque in Europa i suoi modelli saranno venduti a un prezzo sensibilmente più alto rispetto al passato. Ostacolare l’avanzata dei costruttori di auto cinesi ha senso se i consumatori anche sono penalizzati? La Commissione Europea intanto pensa forse ad un clamoroso dietrofront. —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Dazi doganali sulle auto elettriche: il dietrofront dell’Europa?
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