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Pisa, immobili confiscati a mafia per emergenza abitativa

PISA – Il Consiglio Comunale di Pisa, sindaco Michele Conti, ha approvato all’unanimità il “Regolamento per l’acquisizione, la gestione e il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata sul territorio comunale” che stabilisce i principi, le modalità, i criteri e le condizioni per l’acquisizione, la gestione e l’utilizzazione dei beni immobili confiscati che insistono nell’ambito cittadino.

“La nostra amministrazione – dichiara la vicesindaco con delega al patrimonio Raffaela Bonsangue – ha dato un segnale forte e chiaro nella lotta contro le mafie, un impegno concreto all’insegna della legalità e della partecipazione, per tutti i cittadini, per le nostre ragazze e i nostri ragazzi, per costruire il futuro della collettività sulle radici forti e ben radicate dei valori condivisi. Quello approvato è uno strumento innovativo, di trasparenza, che ci consente di dare un maggiore impulso alla gestione ed alla valorizzazione dei beni confiscati e di ampliare l’utilizzo sociale del patrimonio pubblico. Confidando che non vi siano molte occasioni per applicarlo. Il regolamento è strutturato in base al D.lgs. 159/2011, istitutivo del Codice Antimafia, che all’art. 48 dispone che i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata sono trasferiti per finalità istituzionali o sociali, in via prioritaria, al patrimonio indisponibile del Comune dove l’immobile è situato o al patrimonio della Provincia o Regione. Ogni volta che un bene viene confiscato alle mafie è un riscatto morale del territorio, una vittoria di tutta la collettività per la crescita e il rafforzamento della cultura della legalità e della solidarietà. L’uso per fini sociali dei beni confiscati rappresenta la principale azione di contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata, l’emblema tangibile della presenza dello Stato sul territorio, un grande senso di civiltà, un passo avanti per il nostro Paese”.

Più nel dettaglio, spiega il Comune di Pisa, il regolamento prevede che i beni confiscati alla criminalità organizzata e trasferiti al patrimonio comunale siano utilizzati, prioritariamente, per fini istituzionali e sociali, ed in particolare per finalità di emergenza abitativa o per la realizzazione di attività a favore del territorio da parte del terzo settore attraverso concessioni d’uso a titolo gratuito. Il documento approvato dal Consiglio Comunale prevede anche l’istituzione di un gruppo di lavoro interdisciplinare interno al Comune che svolgerà i seguenti compiti: raccolta delle informazioni necessarie ad acquisire un quadro esaustivo delle tematiche riferite ai beni sequestrati e confiscati; lettura ed analisi dei bisogni e delle opportunità dei territori su cui insistono gli attuali e futuri beni confiscati e conseguente individuazione delle priorità di intervento; coordinamento delle azioni e dei programmi che vengono concordati con gli altri enti istituzionali a diverso titolo coinvolti nel recupero dei beni confiscati,  al fine di realizzare un quadro delle priorità di intervento. Per coinvolgere le realtà associative e del terzo settore del territorio, il Regolamento prevede inoltre l’istituzione, presso il Comune, di un ‘Osservatorio di concertazione permanente sull’uso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata’.

© Riproduzione riservata

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