“La bozza del Piano nazionale degli Aeroporti presentato da Enac, sviluppato seguendo le linee guida impartite dall’ex ministro Enrico Giovannini, indica una proposta per le reti territoriali menzionando quella Toscana composta da Pisa e Firenze e, subito dopo, individua 14 scali di particolare rilevanza strategica in cui figura solo Firenze Peretola. “Come già dichiarato nei giorni scorsi, è inaccettabile e fuori da ogni logica che l’aeroporto di Pisa non figuri più, associato insieme a quello di Firenze, tra gli scali di rilevanza strategica. L’aeroporto di Pisa è e deve rimanere la principale porta di accesso della Toscana. Partendo da questo assunto sono andato personalmente al Ministero delle Infrastrutture, che ci tengo a ribadirlo, è il dicastero che ha la competenza di approvare il piano che Enac ha il compito solo di proporre, rappresentando al viceministro Edoardo Rixi la nostra posizione. Abbiamo formalizzato l’osservazione inviandola per pec, come richiesto dalla procedura prevista dal dicastero.”

Poi Conti: “Lo scalo di Pisa, all’interno del sistema aeroportuale toscano Pisa-Firenze, deve essere mantenuto fra gli aeroporti di particolare rilevanza strategica così come era previsto nel precedente Piano del 2015, e invito il presidente della Regione Eugenio Giani e il sindaco di Firenze Dario Nardella a inviare al Ministero delle Infrastrutture analoga osservazione, per dare prova dell’unità d’intenti di chi rappresenta gli enti coinvolti direttamente nella partita che riguarda lo sviluppo del sistema aeroportuale regionale”.

“A differenza di chi ci ha preceduto al governo dell’Amministrazione vogliamo partire dalla realtà per costruire il futuro e non dagli atti che sono solamente e grossolanamente il frutto di una volontà politica che spesso in passato, come nel caso dell’aeroporto di Pisa, è stata foriera di errori strategici che il territorio e soprattutto le nostre comunità hanno pagato a caro prezzo. Mi riferisco al People Mover, che si è rivelata finora un’opera inutile non solo per la città, ma anche per lo sviluppo dell’aeroporto, che grava però in maniera consistente sulla casse del Comune e della Regione. Vogliamo interrompere questa spirale negativa, sovvertire il paradigma e mettere al primo posto lo sviluppo dell’aeroporto di Pisa quale traino di un sistema aeroportuale toscano che può crescere in sinergia”.

Di seguito i principali punti contenuti nell’osservazione inviata al Ministero delle Infrastrutture.

Numero di passeggeri

Pisa, come evidenzia il piano Enac, si piazza al 12esimo posto in Italia con 5 milioni 346 mila passeggeri nel 2019, ovvero nel periodo pre-pandemia Al 30 settembre 2022, dei 5,2 milioni complessivi del sistema aeroportuale toscano, in flessione del 19,8% rispetto ai volumi pre-Covid del 2019, sono 3.494.478 i passeggeri transitati dall’aeroporto Galilei, contro 1.677.933 passeggeri transitati da Firenze Peretola.

Presunta limitazione della gestione dell’Aeronautica Militare

La bozza del documento Enac fa riferimento a non meglio precisati “vincoli operativi” per gli aeroporti di Pisa, Cagliari e Catania, derivanti dalla gestione dello spazio aereo dell’Aeronautica Militare “che ne determina il numero massimo di voli commerciali”. Premesso che a Pisa la presenza della 46° Aerobrigata ha sempre rappresentato un valore aggiunto per l’aeroporto, contribuendo a determinarne lo sviluppo, l’enunciato dell’Enac non può rappresentare un elemento ostativo alla comparizione nell’elenco degli aeroporti strategici visto che, in tale elenco compaiono sia Cagliari che Catania. Nel PNA vigente non viene rilevata nessuna eventuale limitazione per lo sviluppo dell’aeroporto dovuta alla presenza dei militari.

Valorizzazione delle reti territoriali

Nel Piano Nazionale degli Aeroporti vigente, approvato nel 2015, nell’elenco degli aeroporti “che rivestono particolare rilevanza strategica” figurava la dicitura Firenze/Pisa. Com’era già stato compreso allora, è il sistema Pisa-Firenze a essere strategico, ragione per cui in passato è stato scelto che la società di gestione fosse unica per entrambi gli scali. Tralasciando il riferimento al criterio dei capoluoghi di regione (nella bozza Enac, fra i 14 aeroporti strategici figurano Bergamo e Catania), è palese che il criterio seguito non è stato neanche di sceglierne uno per ogni rete territoriale: Milano Malpensa e Bergamo per la rete lombarda e, per la rete siciliana Catania e Palermo figurano fra gli scali strategici. In quest’ultimo caso, inoltre si parla anche di aeroporti gestiti da società diverse.

Coerenza con gli atti urbanistici di Regione e Comune

Il vigente Piano Regionale Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità contiene una descrizione del “sistema aeroportuale toscano” che riconosce l’aeroporto Vespucci di Firenze come aeroporto di interesse nazionale e regionale di rilevanza economica fino all’internazionale, mentre l’aeroporto Galilei di Pisa è riconosciuto di interesse nazionale e regionale e di rilevanza economica fino all’intercontinentale.

Sempre un atto della Regione (integrazione al Piano di Indirizzo Territoriale del 2014) riconosce l’ammodernamento dello scalo aeroportuale fiorentino come esigenza importante per migliorarne l’operatività di funzionamento come city airport, integrato però nell’offerta aeroportuale toscana in sinergia con lo scalo pisano, che si qualifica come aeroporto in grado di ospitare un volume di traffico e una tipologia di aeromobili superiori. Quello che si propone sono dunque due scali diversi che svolgano “mestieri diversi”, con servizi e destinazioni differenziate e con diverse caratterizzazioni.

Nel 2016 inoltre il Comune di Pisa ha valutato i contenuti del masterplan dell’aeroporto di Pisa, riconoscendone la conformità alle norme urbanistiche. Gli interventi proposti dal masterplan per l’adeguamento delle infrastrutture aeroportuali alle previsioni di traffico di trasporto aereo, sono stati ritenuti conformi allo strumento urbanistico comunale: l’ampliamento dei parcheggi auto, la sistemazione a verde, la modifica della viabilità del fronte terminal, la ristrutturazione e l’adeguamento delle reti tecnologiche, la riqualificazione e l’ampliamento del terminal nuovi servizi aeroportuali. Un piano di lavori finalizzati alla riorganizzazione e ampliamento del terminal di Pisa per un investimento complessivo di 48,2 milioni di euro, di cui la parte preliminare dei lavori è già stata avviata da Toscana Aeroporti.

Infrastrutturazione dei due aeroporti

Nelle schede descrittive degli aeroporti del Piano Regionale Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità è presa in considerazione anche l’infrastrutturazione dei due scali aeroportuali. Il Galilei di Pisa è direttamente collegato alla strada di grande comunicazione FI-PI-LI che connette lo scalo con Firenze e Livorno, all’autostrada A12 e tramite quest’ultima all’autostrada A11, che costituiscono gli assi viari principali della Toscana centrale; a livello di trasporto collettivo su gomma è disponibile il servizio bus urbano per Pisa ed il servizio bus per Firenze, Siena e Lucca.