(Adnkronos) – "Ci occupiamo di tutte le atassie. La difficoltĂ primaria che si incontra è la diagnosi: è infatti spesso ancora difficile riuscire a capire di che malattia soffre il bambino o il giovane". Così Maria Litani, presidente nazionale di Aisa (Associazione italiana per la lotta alle sindromi atassiche), in vista della Giornata mondiale dell'atassia che si celebra il 25 settembre, in occasione di un incontro sull'atassia di Friedreich (Af) organizzato da Biogen oggi a Milano. "L'associazione – spiega – è nata dalla volontĂ dei genitori di figli colpiti da atassia, perchĂ© si tratta di una patologia devastante non solo per il bambino, ma per tutta la famiglia. L'isolamento del bambino, o del ragazzo, e della famiglia è una delle problematiche principali che emergono, a cui l'associazione cerca di porre rimedio". Particolarmente importante, in questo senso, il reinserimento scolastico dei ragazzi che avevano rinunciato alla scuola per difficoltĂ logistiche o di gestione della malattia. "Il bambino con atassia di Friedreich – precisa Litani – non ha bisogno di un insegnante di sostegno che riduca la difficoltĂ dei concetti, ma di aiuto nel prendere appunti o nel raggiungere i libri, perchĂ©" la malattia causa "una difficoltĂ motoria. I ragazzi con atassia devono poter continuare ad andare a scuola, e fare anche l'universitĂ se lo desiderano, adeguatamente supportati, perchĂ© le loro capacitĂ intellettive devono essere messe a frutto".Â
La fisioterapia è una necessitĂ quotidiana per le persone con Af, ma purtroppo "non in tutte le Asl di riferimento viene offerta una fisioterapia continuativa – segnala la presidente di Aisa – I ragazzi con atassia hanno un bisogno quotidiano di fare specifiche attivitĂ motorie per riuscire a rallentare l'evoluzione della malattia, incentivando la coordinazione e tenendo attiva la muscolatura". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Atassia di Friedreich, Litani (Aisa): “Difficile arrivare a diagnosi”
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