(Adnkronos) – "E' una malattia estremamente complessa, potenzialmente anche letale, se non intercettata in maniera precoce e trattata adeguatamente. Per questo sono improntati i centri multidisciplinari sia in fase di diagnosi che di trattamento". Così Francesco Ciccia, professore ordinario e direttore Uoc Reumatologia Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Scuola di Medicina e Chirurgia, Dipartimento di Medicina di precisione, all'Adnkronos definisce l'Egpa, granulomatosi eosinofilica con poliangioite, in occasione dell'incontro 'Egpa Study group' che si svolge in questi giorni a Palermo. "Questa patologia rara si manifesta con dei sintomi che possono essere aspecifici e che possono anche confondere sia il paziente che il medico di medicina generale – spiega Ciccia – perché molto spesso la malattia, una vasculite sistemica, comincia con una sintomatologia allergica – sinusiti, riniti, anche talvolta con asma bronchiale – che però esordisce in età un po' più avanzata, cioè verso i 20-30 anni. Seguono poi altri sintomi sistemici e la presenza, a livello ematochimico, di alti livelli di autoanticorpi anti-citoplasma dei neutrofili (Anca) e ipereosinofilia, cioè livelli molto elevati di un particolare tipo di cellule immunitarie. Il paziente arriva spesso tardi dal reumatologo, cioè dopo aver visto, lo pneumologo e l'immunologo. La diagnosi quindi è tardiva, quando c'è già il coinvolgimento di altri organi come il polmone, il sistema nervoso, centrale o periferico, e anche il cuore". Per una diagnosi tempestiva del paziente "è necessario un approccio multidisciplinare – sottolinea il professore – che preveda sicuramente l'interazione con l'immunologo, con l'allergologo, ma anche con un medico di medicina generale. Per quanto riguarda il trattamento – che oggi può contare su farmaci specifici per l'Egpa – sebbene l'approccio terapeutico sia primariamente nelle mani del reumatologo, è importante che siano coinvolti l'allergologo, l'otorino, l'internista o l'immunologo per tener conto delle manifestazioni specifiche della patologia in ogni paziente". Al Sud c'è una buona diffusione di centri di reumatologia con capacità e competenze per prendere in carico il paziente con Egpa a livello multidisciplinare. "In Campania, oltre al centro di Napoli, ci sono strutture un po' in tutta la regione. Certo – osserva Ciccia – è una malattia che non ha una necessità , come una patologia cardiologica, di un'ampia diffusione di terapie intensive cardiologiche per un certo gruppo di abitanti sul territorio. Quindi, in realtà , il problema vero è la corretta identificazione del paziente e il suo riferimento al centro dedicato. I centri di riferimento ci sono anche in Puglia, in Basilicata e Calabria, oltre che in Sicilia. Serve però una maggiore consapevolezza da parte di tutti gli attori impegnati nel percorso diagnostico sull'esistenza della malattia e di terapie dedicate, che – conclude – spengono i sintomi, modificano la storia della malattia e migliorano la sopravvivenza del paziente". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Malattie rare, Ciccia (UniNa): “Per Egpa centri multidisciplinari di diagnosi e terapia”
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