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Presentato a Roma Intergruppo parlamentare ‘One Brain’, per la tutela delle persone con disturbi mentali e neurologici

(Adnkronos) – Rafforzare il dialogo e la sensibilizzazione tra le istituzioni, il coinvolgimento attivo delle associazioni di pazienti e dei massimi esperti italiani nei settori della psichiatria e della neurologia. Sono questi i principali obiettivi dell'Intergruppo parlamentare 'One Brain – per la tutela delle persone con disturbi mentali e neurologici'. Promosso dall'onorevole Annarita Patriarca, segretario di presidenza della Camera dei deputati, è stato presentato oggi a Roma in un incontro con la stampa alla Camera. L'approccio integrato e multidisciplinare mira a promuovere modelli assistenziali innovativi, sostenibili ed efficaci, a facilitare l'accesso tempestivo alle cure e a rispondere prontamente alle esigenze delle persone con malattie neurologiche e psichiatriche, nonchĂ© dei loro familiari, assicurando loro un sostegno concreto e una gestione adeguata del paziente.  Le malattie neurologiche e psichiatriche rappresentano una delle principali cause di disabilitĂ  a livello globale, ricorda una nota. Tra i disturbi psichiatrici piĂą diffusi, la depressione colpisce il 6% della popolazione adulta italiana e la schizofrenia ha una prevalenza stimata dello 0,4%, interessando circa 245mila persone, secondo dati dell'Istituto superiore di sanitĂ . Sul fronte delle patologie neurologiche, il Manifesto 'One Brain, One Health' promosso dalla SocietĂ  italiana di neurologia (Sin), riporta che: oltre 7 milioni di italiani soffrono di emicrania; piĂą di 1 milione di demenza, circa 800mila vivono con le conseguenze invalidanti dell'ictus e 400mila hanno la malattia di Parkinson. Dato l'impatto significativo delle patologie sul servizio sanitario, è fondamentale sviluppare strategie efficaci con obiettivi concreti e misurabili, coinvolgendo tutti gli attori chiave: dalle istituzioni ai professionisti sanitari, fino ai pazienti stessi.  "Lo Stato ha il dovere di garantire ai propri cittadini i piĂą alti standard in termini di diagnosi, accesso e cura – afferma Patriarca – L'Intergruppo si pone come obiettivo primario quello di sensibilizzare e stimolare un dialogo sempre piĂą attento e profondo su questi temi cruciali. Un elemento distintivo sarĂ  il coinvolgimento delle istituzioni, delle associazioni di pazienti e dei massimi esperti di psichiatria e neurologia, anche attraverso la costituzione di un Comitato scientifico. Per raggiungere questi obiettivi è necessario un impegno concreto e una collaborazione fattiva tra pubblico e privato, al fine di intervenire negli ambiti della programmazione sanitaria e della prevenzione, potenziando gli investimenti e migliorando la presa in carico dei pazienti, attraverso un maggiore accesso alle innovazioni diagnostiche, tecnologiche e farmacologiche".  Aggiunge Gemma Calamandrei, direttrice del Centro di riferimento per le Scienze comportamentali e la salute mentale e direttrice (ad interim) del Dipartimento di Neuroscienze dell'Iss: "L'Organizzazione mondiale della sanitĂ , con il position paper del 2022 sulla cosiddetta Brain Health, estende anche all'ambito delle malattie neurologiche il paradigma One Health giĂ  precedentemente applicato alla salute mentale, e propone una prospettiva olistica dove il cervello e la mente sono un unico sistema complesso in relazione dinamica con l'ambiente fisico e sociale. La novitĂ  è l'enfasi sui determinanti ambientali che influenzano lo sviluppo, l'adattamento e la risposta del cervello allo stress e alle avversitĂ . Su questi determinanti si può intervenire per promuovere la salute del cervello e prevenirne per quanto possibile le patologie. L'Intergruppo, luogo di incontro tra decisori politici e tecnici/esperti da diversi settori (neuroscienze di base, neurologia, psichiatria, neuropsichiatria, psicologia), può contribuire a concretizzare strategie di promozione e prevenzione della salute del cervello fin dalle prime fasi della vita, può decidere di supportare la ricerca sul cervello in tutte le sue articolazioni, sostenere tecnologie innovative e approcci integrati di sanitĂ  pubblica".  La salute del cervello, sostiene Maria Rosaria Campitiello, capo Dipartimento della Prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del ministero della Salute, "è una prioritĂ  per ogni persona. Può e deve essere preservata attraverso abitudini quotidiane piĂą sane che possano proteggere le funzioni cognitive. Anche in questo contesto, la prevenzione è determinante. Allo stesso modo la salute mentale è tornata al centro dell'agenda sanitaria con ampia progettualitĂ : potenziamento dei servizi territoriali, aggiornamento del Piano nazionale e incentivazione di strumenti di sostegno. Prendersi cura del proprio cervello significa investire con responsabilitĂ  nel futuro del Paese".  Del resto, "la ricerca sulla salute cerebrale è fondamentale per comprendere le malattie neurologiche e psichiatriche – sottolinea Monica DiLuca, docente di Farmacologia e prorettrice alla Ricerca dell'UniversitĂ  degli Studi di Milano, presidente della SocietĂ  italiana di neuroscienze (Sins) – oltre a migliorare i trattamenti e svelare quanto ancora non conosciamo sul funzionamento cerebrale. La Sins ritiene essenziale che l'Italia consideri prioritaria la ricerca sul cervello nell'agenda strategica nazionale data la sua rilevanza per la salute pubblica e il costo sociale associato ai disturbi cerebrali, che rappresentano una delle principali cause di disabilitĂ  e una vera sfida per i prossimi anni".  "I notevoli progressi della ricerca farmacologica, la scoperta di nuovi farmaci che permettono di curare in modo efficace anche le forme piĂą gravi di malattia mentale quale la depressione maggiore – osserva Felicia Giagnotti Tedone, presidente Fondazione Progetto Itaca – portano alla luce nuovi bisogni, quale l'inclusione sociale e l'inserimento lavorativo di persone con una storia di malattia mentale. Ancora una volta tali bisogni possono e devono essere affrontati attraverso una rete di interventi per dare risposte concrete al bisogno di socialitĂ , di lavoro, di autonomia abitativa e restituire alla societĂ  persone e cittadini attivi e consapevoli".  In questo contesto, "la sinergia tra la neurologia e la psichiatria non solo è auspicabile – rimarca Giuseppe Nicolò, direttore del Dipartimento di Salute mentale e delle dipendenze patologiche della Asl Roma 5, coordinatore vicario del Tavolo tecnico sulla Salute mentale del ministero della Salute – ma è necessaria nel contesto attuale dove l'integrazione tra mente e cervello non può che giovare all'assistenza dei pazienti. L'Intergruppo parlamentare One Brain, insieme a quello 'One Mental Health', evidenziano un'attenzione prospettica e matura al futuro della salute in Italia. Auspico grande sinergia".  "I temi della salute del cervello e della salute mentale – evidenzia Alessandro Padovani, presidente Sin – sono intrinsecamente legati pur essendo distinti. Insieme rappresentano una delle maggiori voci per quanto riguarda la spesa sanitaria e l'impatto sociale. L'iniziativa dell'Intergruppo One Brain mira a portare al centro del dibattito in un'ottica One Health la necessitĂ  di un Piano della salute del cervello che coniughi ricerca e innovazione da una parte e formazione e prevenzione dall'altra per contrastare le malattie psichiatriche e neurologiche, così come il disagio e la disabilitĂ  nelle varie fasi della vita: dall'etĂ  dell'infanzia alla terza etĂ . Solo in questo modo, in una societĂ  che invecchia come l'Italia, è possibile ridurre efficacemente i costi assistenziali e sociosanitari". In particolare, "l'emicrania è una patologia complessa e per sua natura cronica poichĂ© non esiste una cura risolutiva – continua Alessandra Sorrentino, presidente Alleanza cefalalgici (Al.Ce) – Sappiamo quanto sia comune la comorbiditĂ  tra emicrania, ansia e depressione: per questo non possiamo ignorare la connessione tra salute del cervello e salute mentale. Neurologi, psichiatri e psicologi sono chiamati a collaborare tra di loro consapevoli che le terapie, farmacologiche e non farmacologiche, hanno l'obiettivo comune di portare il paziente ad avere una qualitĂ  della vita ottimale, senza che la malattia privi la persona della possibilitĂ  di vivere. Non dobbiamo trattare esclusivamente il sintomo, ma considerare che il dolore fisico spesso si accompagna al 'dolore dell'animo', molto piĂą complesso da gestire". Per questo si deve considerare che "non tutti i pazienti hanno le risorse economiche per sostenere un percorso integrato anche psichico. E' necessario, quindi, favorire la collaborazione anche con le associazioni di pazienti che hanno strumenti di sostegno come i gruppi di auto mutuo aiuto e mettere in campo risorse economiche che permettano ai centri cefalee di offrire, almeno in parte, il supporto psicologico necessario".  Conclude Ketty Vaccaro, responsabile Ricerca biomedica e salute del Censis: "Nella nuova concezione della salute degli italiani il benessere mentale è ormai percepito come un obiettivo irrinunciabile. Una nuova sensibilitĂ  collettiva che ha portato all'emersione di molte problematiche che coinvolgono quote crescenti di popolazione, soprattutto giovanile. Ma se da una parte appare sdoganata la ricerca di un aiuto psicologico – oltre 400mila le domande del 2024 per il bonus psicologo – dall'altra molte malattie neurologiche e mentali rimangono fuori dalla pressione culturale per la prevenzione. Sono malattie spesso ancora segnate dallo stigma, che pagano le risposte insufficienti dei servizi e sperimentano una delega assistenziale alla famiglia sempre piĂą penalizzante e, alla lunga, anche socialmente insostenibile".  Domani mattina, 12 febbraio, presso la Sala del Refettorio – Biblioteca della Camera dei deputati 'N. Iotti', ci sarĂ  l'evento di presentazione dell'Intergruppo parlamentare One Brain realizzato con il contributo non condizionante di Lundbeck Italia. All'incontro, introdotto da un messaggio di saluto del ministro della Salute Orazio Schillaci, sarĂ  ufficialmente istituito l'Intergruppo, alla presenza di autorevoli esponenti istituzionali.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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