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Cancro seno, esperti ‘in Campania biopsia liquida utile per 720 donne l’anno’

(Adnkronos) – Ogni anno, in Campania, 720 donne colpite da tumore del seno metastatico potrebbero beneficiare della biopsia liquida per una personalizzazione delle terapie oncologiche, in quanto verifica l’efficacia di alcuni nuovi farmaci nella singola paziente. È quindi importante individuare i laboratori di riferimento per l’esecuzione del test per strutturare un nuovo modello organizzativo che preveda l’ottimizzazione delle risorse disponibili. Sono questi i principali punti contenuti in un documento redatto da un panel di rappresentanti dei clinici e dei pazienti che hanno partecipato al Tavolo multidisciplinare campano del progetto ‘Biopsia liquida nel carcinoma della mammella metastatico Er+ / Her2-‘. L’iniziativa – si legge in una nota – intende proporre delle raccomandazioni per favorire un’applicazione, nei vari sistemi sanitari regionali, dei nuovi esami per l’identificazione delle cure anticancro. "La biopsia liquida è l’esame imprescindibile per determinare la presenza di mutazioni Esr1 – afferma Michelino De Laurentiis, direttore Oncologia clinica sperimentale di Senologia, Istituto nazionale dei tumori Irccs Fondazione G. Pascale di Napoli – Da queste dipende la possibilità di utilizzare il nuovo farmaco elacestrant nel setting di pazienti con carcinoma della mammella metastatico Er+ / Her2, che costituisce un’ottima opportunità terapeutica grazie alla sua efficacia e all’eccellente tollerabilità. È un degradatore selettivo del recettore degli estrogeni (Serd) e le recenti evidenze scientifiche dimostrano come migliori la sopravvivenza libera da progressione e posticipi il ricorso a terapie più impegnative. Un ulteriore auspicio è che, in tempi brevi, tutti gli oncologi della Regione possano essere abilitati alla prescrizione del test sulla piattaforma regionale per tutte le pazienti eleggibili. Grazie al supporto della tecnologia possiamo favorire ulteriormente l’appropriatezza e la tempestività della richiesta". "Anche in Campania – aggiunge Umberto Malapelle, dipartimento di Sanità pubblica, Università degli Studi di Napoli Federico II – assistiamo a una continua crescita ed evoluzione della domanda per la profilazione genomica; è infatti, un aspetto rilevante dell’oncologia moderna e, negli ultimissimi anni, ha acquistato una grande rilevanza nella scelta delle terapie personalizzate anti-cancro. La priorità regionale deve essere individuare i laboratori di riferimento. Infatti, sebbene a oggi l’esame di biopsia liquida sia già prescrivibile ed effettuabile in Campania, servono strutture di laboratorio accreditate in cui siano garantite tecnologia diagnostica e preparazione adeguata del personale medico-sanitario, per assicurare un alto profilo di qualità ed un’affidabilità degli esami diagnostici". "Bisogna garantire a tutte le donne che lo necessitano l’accesso tempestivo alle tecnologie diagnostiche validate – conclude Roberta Caputo, oncologa e rappresentante di IncontraDonna- La biopsia liquida va ormai compresa all’interno del percorso diagnostico-terapeutico di ogni caso di carcinoma mammario metastatico. Sul nostro territorio è già attiva da anni un’efficiente Rete oncologica regionale che ci ha permesso di migliorare la qualità dell’assistenza ai pazienti; al suo interno deve essere organizzata la rete di laboratori qualificati per l’esecuzione del sempre maggiore numero di biopsie liquide utili in diverse neoplasie". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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