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Giorgetti: “Il risparmio privato è la chiave dello sviluppo”

(Adnkronos) – Oggi come in passato “il risparmio privato deve confermarsi fattore chiave per lo sviluppo economico”. Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ai 150 anni del risparmio postale organizzato da Poste italiane e Cassa depositi e prestiti. 

Da questa prospettiva il risparmio postale, “le Poste e Cdp devono continuare a giocare un ruolo di primo piano. Possono farlo grazie alla capillare diffusione sul territorio degli uffici postali, che raggiungono un’ampia platea di piccoli risparmiatori. Possono farlo grazie alle caratteristiche tipiche dei prodotti di raccolta postali: semplicità, assenza di oneri di gestione o vincoli di accesso e facilità di comprensione anche per chi ha solo conoscenze economiche di base”, afferma, sottolineando come il risparmio postale sia “fattore di inclusività sociale, educazione finanziaria e previdenza”. 

“Oggi l’Unione europea e l’Italia scontano purtroppo un gap di dotazioni infrastrutturali che ci rende più vulnerabili e dipendenti da paesi terzi. Le sfide ambiziose che siamo chiamati ad affrontare, in termini di autonomia infrastrutturale, difesa, riposizionamento competitivo nei settori a più alto valore aggiunto, richiedono investimenti di vasta portata e di lungo termine”.  

“Ecco quindi che oggi, come in passato – sottolinea – il risparmio privato deve confermarsi fattore chiave per lo sviluppo economico. Da questa prospettiva il risparmio postale, le Poste e Cdp devono continuare a giocare un ruolo di primo piano”. Il risparmio postale ha garantito stabilità economica, ha contribuito a proteggere il paese dai rischi sistemici ed ha evitato un ricorso eccessivo al debito estero.  

La sinergia tra Poste Italiane e Cdp “ha costituito un modello unico di intermediazione che ha trasformato il risparmio privato in investimento pubblico. Nel dopoguerra, il risparmio postale è stato centrale nella ricostruzione del Paese. I buoni fruttiferi postali hanno finanziato piani di edilizia popolare, infrastrutture strategiche e interventi di modernizzazione. Questo modello ha inoltre permesso di evitare il ricorso eccessivo al debito estero”, afferma. 

Il risparmio postale, prosegue, “ha contribuito anche alla stabilità macroeconomica. Essendo garantito dallo Stato e gestito da enti pubblici, ha rappresentato, sin dalla sua istituzione, una forma di risparmio sicura, soprattutto in periodi di crisi o instabilità bancaria. La fiducia dei cittadini ha permesso di mantenere elevati livelli di raccolta anche in momenti difficili, agendo da ammortizzatore sociale”. Inoltre, osserva, “la sua natura non speculativa ha inoltre favorito una gestione prudente delle risorse, evitando un’eccessiva volatilità e rendendo il sistema più resiliente e meno esposto a rischi sistemici”. 

economia

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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