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Il biathlon a Milano-Cortina 2026: regole e programma

(Adnkronos) – Milano e Cortina, ma non solo. Le Olimpiadi invernali del 2026 riempiranno anche Anterselva, nella Provincia Autonoma di Bolzano. Un luogo che ha fatto la storia del biathlon, disciplina nata in Scandinavia alla fine del XVIII secolo e combinazione di tiro a segno con carabina e sci di fondo. Ecco tutte le cose da sapere su questo sport in vista del febbraio 2026. Intanto, una prima panoramica sulle regole. Nel biathlon, le prove di sci di fondo (a tecnica libera) si svolgono su anelli da percorrere piĂą volte, secondo la lunghezza della gara. A ogni giro gli atleti effettuano una prova al poligono – in piedi, a terra – sparando 5 colpi (il numero cambia a seconda della specialitĂ ). I bersagli sono di due diametri (45 mm per il tiro da terra, 115 mm per quello in piedi), sistemati a 50 m dalla linea di tiro, e quando vengono mancati c’è una penalitĂ . Come 150 metri in piĂą da coprire (dunque, un giro aggiunto) o un minuto in piĂą rispetto al tempo complessivo nelle gare individuali. Alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, saranno 11 gli ori assegnati nel biathlon. Cinque al maschile (10 km sprint, 20 km individuale, 12.5 km di inseguimento, 15 km mass start e 4 x 7.5 km a staffetta) e cinque al femminile (7.5 km sprint, 15 km individuale, 10 km inseguimento, 12.5 km mass start e staffetta 4 x 6 km). L’undicesimo sarĂ  quello della staffetta mista 4 x 6 km. Un po’ di storia. Il biathlon può essere considerato un diretto antenato della pattuglia militare, parte del programma dei Giochi invernali dalla prima edizione, Chamonix 1924. In quel periodo la prova veniva disputata da squadre di quattro uomini (un ufficiale, un sottoufficiale e due soldati). Alle Olimpiadi di St. Motitz 1928, Garmisch-Partenkirchen 1936 e St. Moritz 1948 la pattuglia militare è stata presente come disciplina dimostrativa. Il biathlon è invece presente nel programma olimpico dai Giochi di Squaw Valley del 1960 (le competizioni femminili sono state regolamentate nel 1980 e inserite nel programma olimpico dal 1992). La curiositĂ  è che si tratta dell'unico sport sugli sci regolamentato dall'Ibu (International Biathlon Union) e non dalla Fis (in Italia, dipende invece dalla Fisi).  E l’Italia com'è andata fin qui? Nel biathlon, gli azzurri hanno conquistato sette medaglie olimpiche, ma manca quella piĂą pregiata. La prima arrivò a Calgary 1988 con il bronzo di Johann Passler, che in quella edizione centrò anche un terzo posto nella staffetta 4Ă—7,5 km con Werner Kiem, Gottlieb Taschler e Andreas Zingerle. Pieralberto Carrara vinse poi uno splendido argento nella 20 km a Nagano 1998. A Sochi 2014, ecco un altro bronzo: nella staffetta mista con Dorothea Wierer, Karin Oberhofer, Dominik Windisch e Lukas Hofer. Ancora due terzi posti a Pyeongchang 2018, con Dominik Windisch nella sprint e nella staffetta mista sempre con Windisch, insieme a Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer e Lukas Hofer. L’ultimo sigillo a Pechino 2022 con Dorothea Wierer, nell’individuale di sprint. —milano-cortina-2026webinfo@adnkronos.com (Web Info)

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