(Adnkronos) –
Scienziati ed esperti di nucleare iraniani hanno effettuato una visita segreta in Russia lo scorso anno, in quella che si sospetta fosse un’iniziativa per ottenere tecnologie sensibili ‘dual use’ ovvero con possibili applicazioni anche in ambito di armi nucleari. Lo ha rivelato il Financial Times, sottolineando come la missione rientrasse in una serie di scambi tra istituti di ricerca militari russi e l’Organizzazione per l’innovazione e la ricerca difensiva iraniana (Spnd), un’unitĂ collegata all’esercito e accusata da Washington di guidare le presunte attivitĂ di ricerca della Repubblica islamica in ambito di armi nucleari.Â
Secondo documenti ottenuti dal quotidiano britannico, gli incontri rappresentano la prima evidenza dell’apparente volontĂ di Mosca di confrontarsi con Teheran su conoscenze potenzialmente rilevanti per la costruzioni di bombe nucleari. Â
La reale portata della cooperazione resta incerta. Ma Jim Lamson, ricercatore del James Martin Center per gli studi sulla non-proliferazione ed ex analista della Cia, è convinto che gli elementi raccolti indichino che scienziati collegati alla difesa iraniana avrebbero cercato “tecnologia laser e competenze che potrebbero aiutarli a convalidare un progetto di arma nucleare senza condurre un test esplosivo”.Â
Documenti e registri di viaggio visionati dal Ft mostrano che DamavandTec, una societĂ di copertura dell’Spnd, ha organizzato tra il 7 e l’11 novembre scorso una visita a San Pietroburgo di un gruppo di iraniani specialisti in tecnologie laser che hanno viaggiato con passaporti diplomatici creati ad hoc e numerati consecutivamente dal ministero degli Esteri di Teheran. Gli scienziati hanno incontrato i loro colleghi della Laser Systems, azienda russa sotto sanzioni Usa che lavora a tecnologie sia per uso civile che militare. Â
Alcuni documenti hanno indicato come gli iraniani fossero in realtĂ fisici e ingegneri provenienti da universitĂ e centri legati all’apparato difensivo iraniano, tra cui l’UniversitĂ Shahid Beheshti, l’UniversitĂ islamica Azad, l’UniversitĂ di Kashan e l’UniversĂ di Tecnologia Malek Ashtar, controllata dal ministero della Difesa e da anni sotto sanzioni Usa e Ue.Â
Sul proprio sito, Laser Systems dichiara di avere l’autorizzazione dell’Fsb a trattare materiali classificati come segreti di Stato e permessi per lo sviluppo di armamenti sotto la supervisione del ministero della Difesa. DamavandTec, secondo il Dipartimento di Stato, agisce da intermediario per reperire all’estero componenti e tecnologie destinate al sistema di ricerca militare iraniano. Il Ft aveva giĂ rivelato che la societĂ aveva tentato di ottenere piccole quantitĂ di isotopi radioattivi, tra cui il trizio, fortemente regolamentato perchĂ© utilizzabile per potenziare la resa delle testate nucleari.Â
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