PISA – Momenti di forte tensione ieri mattina (16 settembre) al Polo Piagge dell’UniversitĂ di Pisa, dove un gruppo di studenti pro-Palestina ha fatto irruzione in un’aula del Dipartimento di scienze politiche interrompendo la lezione del professor Rino Casella, docente associato di diritto comparato.
Gli attivisti, entrati con bandiere palestinesi e un megafono, hanno occupato l’aula definendo il docente sui social ‘professore sionista’. Il tentativo di Casella di opporsi all’interruzione ha innescato un parapiglia: il professore, secondo testimoni, sarebbe stato spintonato e colpito durante uno scontro fisico scoppiato dopo che uno degli studenti in aula aveva cercato di strappare la bandiera palestinese dalle mani di un manifestante.
Il docente ha riportato contusioni ed è stato medicato al pronto soccorso, con una prognosi di sette giorni. Successivamente si è recato in Questura per presentare denuncia.
Sul profilo Instagram del collettivo Studenti per la Palestina Pisa è stato rivendicato l’intervento, motivato con la volontà di “dare voce a ciò che accade a Gaza City”. Nel post, gli studenti accusano il docente di aver tentato di impedire manifestazioni di solidarietà alla Palestina, spiegando così la scelta di occupare l’aula.
La vicenda ha suscitato immediate reazioni. La ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha parlato di episodio “intollerabile”, ribadendo che le università non possono diventare “zone franche in cui si interrompono le lezioni o si aggrediscono i professori”. Solidarietà a Casella è arrivata anche dal rettore Riccardo Zucchi, che ha condannato senza mezzi termini l’accaduto: “Ogni forma di violenza è incompatibile con i valori e la missione dell’università ”.
L’ateneo ha annunciato l’avvio di accertamenti interni per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e garantire sicurezza e libertà di insegnamento. Intanto, la polemica si allarga sul piano politico e accademico, mentre prosegue l’indagine delle forze dell’ordine.
“Piena solidarietĂ al professor Rino Casella – dichiara Susanna Ceccardi della Lega – vittima di un’aggressione all’UniversitĂ di Pisa, durante una lezione. Siamo di fronte a un grave attacco alla libertĂ accademica e di espressione, valori fondamentali da difendere senza compromessi. Nessuno studente o gruppo di pressione può imporsi sulla comunitĂ universitaria con la violenza, intimidendo docenti o limitando il dibattito. Tutelare la libertĂ di espressione è il primo dovere di chi crede in una societĂ libera e intende difenderla da chi vorrebbe sostituire il libero pensiero con l’ideologia e l’estremismo. La scuola e l’universitĂ devono restare luoghi di confronto e di crescita culturale, non palcoscenici di aggressioni fisiche e intimidazioni”.
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