PISA – La galassia Y1, osservata grazie al telescopio Alma, produce stelle a una velocità 180 volte superiore a quella della Via Lattea. Lo conferma uno studio internazionale che vede tra i firmatari anche cosmologi della Scuola Normale di Pisa.
Y1 brilla intensamente di polvere cosmica surriscaldata, confermando che il tasso di formazione stellare nelle galassie primordiali, a soli 600 milioni di anni dal Big Bang, era molto più alto rispetto all’universo odierno. La ricerca, intitolata A warm ultraluminous infrared galaxy just 600 million years after the big bang, è stata pubblicata su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
“Le prime generazioni di stelle si formavano in condizioni molto diverse da quelle attuali – spiegano Andrea Ferrara e Stefano Carniani, cosmologi della Normale –. Stelle come il Sole nascono in nubi di gas dense, simili alla Nebulosa di Orione, ma le fabbriche di stelle dell’universo primordiale erano ancora più estreme”.
Per misurare la temperatura di Y1, gli scienziati hanno sfruttato la sensibilità di Alma, situato nel deserto di Atacama, Cile. L’osservazione alla lunghezza d’onda di 0,44 millimetri ha rivelato che la polvere della galassia brillava a 90 Kelvin (-180 gradi). Pur fredda rispetto agli standard terrestri, questa temperatura è insolitamente alta per galassie così giovani.
Secondo i ricercatori, Y1 produce oltre 180 masse solari all’anno, confermando che le fabbriche di stelle come questa erano probabilmente comuni nei primi miliardi di anni di vita dell’universo.
Ma Y1 offre anche una possibile spiegazione a un mistero cosmico: molte galassie primordiali contengono più polvere di quanto le loro stelle potessero produrre. Come spiega Laura Sommovigo, astrofisica del Flatiron Institute e della Columbia University: “Anche una piccola quantità di polvere calda può essere luminosa quanto grandi quantità di polvere fredda. Questo è esattamente ciò che osserviamo in Y1″.
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