PONTEDERA – Il terremoto che sta per colpire il girone, con la probabile esclusione del Rimini Calcio, scuote le fondamenta della serie C. Ad alzare la voce è Simone Millozzi, presidente dell’Us Città di Pontedera. Le sue non sono frasi di circostanza, ma un vero atto d’accusa verso un sistema che mostra ancora una volta le sue crepe.
Per il numero uno granata, quanto sta accadendo è una “ferita profonda” per tutto il calcio italiano. Non è un caso isolato, ma la prova di fragilità sistemiche evidenti. Millozzi punta il dito contro la gestione dei controlli. Il paradosso è sotto gli occhi di tutti: chi rispetta le regole finisce per essere penalizzato. Il meccanismo attuale permette a società prive di basi solide di iscriversi, salvo poi implodere a stagione in corso. Il risultato? Campionato compromesso e credibilità azzerata.
L’indignazione del presidente nasce dal confronto con la realtà che guida. Il Pontedera porta avanti da anni un modello basato su responsabilità ed equilibrio economico. “È frustrante”, ammette Millozzi. Chi lavora con trasparenza si sente beffato. La sostenibilità, invece di essere un valore, sembra quasi diventare un peso in un contesto dove i controlli si rivelano spesso tardivi o solo formali.
C’è spazio per l’aspetto umano: il presidente esprime vicinanza ai calciatori del Rimini, rimasti senza stipendi. Ma il problema sportivo resta enorme. La mancanza di vigilanza preventiva costringerà a riscrivere la classifica. Questo avrà conseguenze dirette e pesanti anche sul Pontedera e sulle strategie tecniche pianificate con rigore. I risultati del campo vengono distorti da fattori esterni.
Millozzi non usa mezzi termini: “Il Pontedera pretende una svolta”. Non si tratta più di sperare, ma di esigere. Servono regole applicate con fermezza e un’assunzione di responsabilità da parte degli organi di controllo. Basta indulgenza verso l’improvvisazione. La richiesta è chiara: aprire una riflessione vera per garantire che il professionismo poggi su basi solide. Solo così si potrà ridare dignità a tifosi, staff e società che investono seriamente.
DAVIDE CARUSO


