Intanto il ministro Giuseppe Valditara dal palco di Atreju sabato 13 dicembre punta il dito: “Io temo che anche a leggere alcune reazioni di ieri, di qualche esponente dell’opposizione, ci sia ancora una mentalità totalitaria in alcuni esponenti della opposizione, perché quando mi si contesta il fatto che io voglia fare chiarezza se effettivamente Francesca Albanese, durante più lezioni curriculari, cioè obbligatorie, abbia veramente detto che questo governo è costituito da fascisti, complice di genocidio, e abbia veramente incitato a occupare le scuole, se mi si contesta la necessità di fare chiarezza su un punto dirimente per quanto riguarda la correttezza della formazione dei nostri giovani, vuol dire che non si ha maturità democratica. E il ministro non si lascia intimidire da nessuno, il ministro ha il dovere di far sì che la legge venga rispettata, la Costituzione venga rispettata, il pluralismo venga rispettato, e che nelle scuole non si faccia né propaganda né indottrinamento. Dopodiché, io non parto con alcun pregiudizio, accerteranno gli ispettori e vedranno se eventualmente si sono violate alcune regole e se c’è una responsabilità degli organi scolastici”.
Alessandra Nardini via social: “Il ministro Valditara ha annunciato ispezioni ministeriali per le scuole toscane dove alcune classi hanno partecipato ad un webinar con la relatrice ONU Francesca Albanese. Un fatto grave, un attacco all’autonomia scolastica, alla libertà di espressione e di dibattito su temi di attualità.
Flc Cgil Toscana: “Ancora una volta, l’attuale esecutivo cerca di limitare la libertà di insegnamento, di depotenziare l’autonomia scolastica, di censurare i laboratori di didattica inclusiva e aperta ai problemi contemporanei. Per fare questo, si adopera l’intimidazione del personale scolastico, le interrogazioni parlamentari ad hoc, l’intervento ministeriale con l’invio dell’ispettore, figura centralistica da Carlo Magno in poi, in uno scenario da lettura al contrario di Gogol.
Andando nel merito, la colpa degli insegnanti è quello di aver fatto partecipare alcune classi ad un webinar con Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. Ricordiamo che l’Italia è membro dell’Onu dal 1955 quando, dopo otto anni di attesa per averscatenato la Seconda guerra mondiale con Germania e Giappone, fu ammessa nel consesso internazionale che aveva il compito di promuovere la pace, la sicurezza e la cooperazione.
L’incontro con Francesca Albanese, che per il suo ruolo è evidentemente la persona più esperta dell’attuale situazione palestinese, ha coinvolto 194 scuole in Italia.
Riguardo alle regole, così prepotentemente evocate, gli incontri delle due scuole erano stati decisi dal Collegio docenti, nel rispetto della Costituzione e delle indicazioni nazionali del 2012, svolgendosi in ambiente democratico e con domande da parte degli studenti alla relatrice. D’altra parte, le docenti e i docenti del Liceo Montale hanno risposto con un comunicato alle critiche di esponenti di destra e sull’IC Massa 6 è già intervenuta la segretaria generale della Flc di Massa Carrara. Si sono espressi anche contro queste intimidazioni l’Assessora regionale all’istruzione e forze politiche e sindacali.
Quello che però noi intendiamo sottolineare è anche il contesto nel quale si muove questo feroce attacco governativo alla libertà e alla democrazia. Prima di tutto contro Francesca Albanese, che ha ben raccontato il genocidio che sta avvenendo a Gaza e che, insieme alla Global Sumud Flotilla, ha risvegliato le coscienze in Italia, attraversata da ampie manifestazioni e dagli scioperi di settembre-inizio ottobre.
La circolare ministeriale di ieri, 12 dicembre (n.6545), sembra scritta di proposito contro Francesca Albanese e, inoltre, averla emanata nell’anniversario della strage neofascista di Piazza Fontana appare evocativa, oltre che di cattivo gusto. Si intima infatti ai dirigenti scolastici, quando si organizzano attività su temi politici e sociali, di scegliere ospiti e relatori che possano garantire il confronto tra posizioni diverse e pluraliste al fine di consentire agli studenti di acquisire una conoscenza approfondita dei temi trattati e sviluppare il pensiero critico. Perciò, se si pianifica un seminario sullo stragismo in Italia, bisognerebbe invitare ad un confronto i parenti delle vittime e i terroristi, gli apparati deviati dello stato e gli iscritti ad alcune logge massoniche;come se le ragioni, gli obiettivi e le responsabilità degli uni e degli altri fossero pari”.
Quindi Flc Cgil Toscana: “Si tratta perciò di un tentativo di riscrivere la storia e di piegare l’attualità all’ideologia della maggioranza di governo cercando di instaurare un controllo gerarchico sulla scuola, l’università e tutti i luoghi di confronto, libertà e democrazia. Non ha caso, Hanna Arendt ha scritto che i partiti autoritari all’inizio usano la propaganda e, una volta al potere, utilizzano l’indottrinamento.
La Flc Cgil Toscana, oltre a difendere il personale delle due scuole sotto attacco, continuerà ad avere come bussola l’affermazione di Pietro Calamandrei: la scuola è un organo “costituzionale”. Ha la sua posizione, la sua importanza al centro di quel complesso di organi che formano la Costituzione e per questi motivi continueremo a lavorare per l’ampliamento della libertà di insegnamento della democrazia nelle istituzioni scolastiche”.
CINZIA GORLA


