Con il ritorno delle piogge, nei boschi cresce una ricca varietà di funghi spontanei, e molti ne approfittano per la raccolta. Ma insieme alla bellezza della natura torna anche il rischio di intossicazioni, causate da funghi tossici, mal conservati, poco cotti o crudi.
L’Azienda USL Toscana nord ovest invita alla massima prudenza e ricorda di seguire sempre le indicazioni dei micologi esperti.
Le regole principali sono poche ma essenziali: utilizzare contenitori adatti come canestri, evitando sacchetti di plastica; raccogliere solo esemplari interi e in buono stato, evitando quelli troppo giovani o troppo maturi; consumare i funghi ben cotti, in quantità moderate e a pasti distanziati; non somministrarli a bambini, anziani o persone fragili. In caso di dubbio, non consumare i funghi.
È importante sfatare alcune credenze popolari. Ad esempio, gli animali mangiano anche funghi tossici come l’Amanita muscaria o l’Amanita phalloides, potenzialmente letali per l’uomo.
Il consiglio più sicuro resta rivolgersi ai micologi della ASL, che offrono un servizio gratuito di controllo su tutto il territorio, comprendente le province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno.
In caso di sospetta intossicazione, recarsi immediatamente al pronto soccorso, portando con sé eventuali resti dei funghi consumati o delle puliture per facilitarne l’identificazione.
Tra le specie più pericolose si segnalano il Cortinarius orellanus e l’Amanita phalloides, che può essere scambiata per l’ovolo buono e risultare letale.
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