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Mazzeo “impresentabile” per Antimafia: “Rabbia e amarezza”

Mazzeo “impresentabile” per Antimafia: “Rabbia e amarezza”.
Mazzeo “impresentabile” per Antimafia per quanto concerne l’elezione al Parlamento europeo.
Antonio Mazzeo, Pd, presidente del Consiglio regionale della Toscana, candidato alle Europee 2024, inserito dalla Commissione Antimafia presieduta da Chiara Colosimo tra i sette candidati Europee 2024  ritenuti dalla commissione in contrasto con il Codice di autoregolamentazione, per lo più per problemi legati a procedimenti giudiziari.
Nei loro confronti non scatta nessuna esclusione dalle liste.
Nei confronti di Antonio Mazzeo, ha spiegato Colosimo, “in data 5 settembre 2022, risulta emesso dal gup presso il Tribunale di Roma il decreto che dispone il giudizio per il reato di cui agli articoli 216, 219, 223 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 (bancarotta fraudolenta) e la prossima udienza dibattimentale innanzi alla II sezione penale del Tribunale di Roma è fissata al 4 luglio 2024”.
Sono molti i messaggi di solidarietà per Mazzeo. Anche dall’opposizione. Diego Petrucci, consigliere regionale Fratelli d’Italia: “Il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo è una persona perbene, lui e il Pd vanno battuti nelle urne. Un rinvio a giudizio, in generale, non può essere una condanna ostativa a una candidatura. Nello specifico, Mazzeo è coinvolto marginalmente in una vicenda giudiziaria per la quale la giustizia farà il suo percorso”
Antonio Mazzeo: “Amarezza e rabbia. Questo ho provato leggendo il mio nome tra quelli suggeriti come ‘impresentabili’ in vista delle prossime elezioni europee.
Per quanto mi sforzi, non riesco a capire come si possa bollare con un simile termine spregiativo, a 10 giorni dal voto, una persona che mai ha avuto una condanna, che mai ha avuto a che fare con certi ambienti e che è sempre stato e sempre sarà dalla parte della legalità e della correttezza. Per uno come me, che ha iniziato a fare politica sulla scia dell’esempio di Falcone e Borsellino, vedere il proprio nome associato alla parola mafia fa semplicemente inorridire.
Sì, sono rinviato a giudizio (la notizia è del 2022) per una indagine sulla chiusura de l’Unità di cui, nel 2012 e in un momento di grande difficoltà dell’allora quotidiano del nostro partito per problemi economici che venivano da lontano, sono stato per sei mesi membro del CdA prima di dimettermi. E’ un’inchiesta che non ho mai nascosto, che ho raccontato pubblicamente passo per passo. Ho presenziato a tutte le udienze del processo, ho ribadito la mia totale estraneità ai fatti e sono fiducioso che anche i giudici, seppure dopo anni che nessuno mi restituirà, faranno altrettanto.
Ma tra questo ed essere definito ‘impresentabile’, specie da un ente il cui nome fa riferimento alla parola ‘mafia’, c’è un baratro. Un baratro evidente se si usa il buon senso, ma è chiaro che per qualche oppositore politico sia utile avere anche un nome del PD da mettere alla gogna. Anche perché, è bene ribadirlo con chiarezza e a scanso di qualsiasi equivoco, questo non cambia di una virgola la piena e totale legittimità della mia candidatura al Parlamento Europeo”.
Poi Mazzeo: “Trovo tutto questo nei modi, nei tempi e nelle forme profondamente ingiusto, non tanto per me – che ho imparato col tempo ad avere le spalle larghe – quanto per tutte le persone che ho accanto (a partire dalla mia famiglia) e per le tante, tantissime che ho incontrato in queste settimane e che in queste ore mi stanno dimostrando il loro supporto e il loro affetto.
Ci sono momenti in cui il senso di ingiustizia è così grande che verrebbe voglia di mollare. Ma oggi ho ricevuto centinaia e centinaia di messaggi che mi spingono a metterci ancora più forza e determinazione perché non si può accettare questo modo di fare politica e di mettere alla gogna le persone”.
Dalle verifiche della Commissione, rende noto Colosimo, risultano “in violazione del codice di autoregolamentazione sette candidature”. Angelo Antonio D’Agostino candidato Fi-Noi moderati-Ppe nella circoscrizione Italia Meridionale, Marco Falcone candidato Fi-Noi Moderati-Ppe per la circoscrizione Italia insulare, Alberico Gambino candidato Fdi nella circoscrizione Italia Meridionale, Filomena Greco candidata per Stati Uniti d’Europa nella circoscrizione Italia meridionale, Luigi Grillo candidato per Fi-Noi moderati-Ppe nella circoscrizione Italia Nord occidentale, Antonio Mazzeo candidato Pd nella circoscrizione Italia centrale e Giuseppe Milazzo candidato FdI nella circoscrizione Italia insulare.
Stefano Ciuoffo, Pd, assessore legalità Regione Toscana: confondete le persone perbene con i mafiosi. La mafia ringrazia”.

Emiliano Fossi, deputato, segretario Pd Toscana: “Siamo una comunità unita e lo siamo anche in questo passaggio. Come ha detto bene il senatore Verini, il Codice della Commissione Antimafia è stato creato per regolare la formazione delle liste elettorali e prevenire la candidatura di persone coinvolte in procedimenti legati a reati gravi. È uno strumento che, però, ha dei limiti che possono a volte portare a ingiustizie come nel caso di Antonio Mazzeo, il cui inserimento nella lista è dovuto a un rinvio a giudizio non legato a interessi personali e che niente ha a che fare con la mafia, ma ad un’indagine sulla chiusura del giornale L’Unità, di cui ha fatto parte del cda per soli sei mesi nel 2012.

Siamo l’unico partito che sui temi della legalità e della criminalità organizzata continua a denunciare e a tenere alta la guardia e non accettiamo che nessuno di noi sia superficialmente e ingiustamente accostato ad accuse infamanti del genere. Antonio saprà dimostrare la sua innocenza nel momento del giudizio, ma non tolleriamo chi genera confusione per nascondere i propri problemi, quelli, sì, gravi. La nostra comunità non arretra di un millimetro e il Pd dimostrerà alle prossime europee la sua forza, conquistata sul campo, giorno dopo giorno, grazie anche all’impegno, in primis, della nostra segretaria Elly Schlein e dei nostri candidati”.

Andrea Marcucci, presidente Libdem: “I cosiddetti impresentabili segnalati dalla Commissione Antimafia non solo non mi convincono, piuttosto mi creano inquietudine. Parlo dei due casi che conosco personalmente. La vicenda di Antonio Mazzeo, candidato Pd, è risibile ed attiene ad una contestazione totalmente estranea all’attività della commissione parlamentare. Conosco Antonio ed il suo rigore. Stesso ragionamento per la candidata di Stati Uniti d’Europa Filomena Greco, rea di aver rinunciato alla prescrizione”.

 

 

 

© Riproduzione riservata

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