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Unicredit: Orcel, ‘quota in Generali solo operazione finanziaria’

(Adnkronos) – Commerzbank e offerta pubblica di scambio per Banco Bpm. Queste le partite rilevanti per Unicredit. Il 3,5% del capitale di Generali è ''solo un'operazione finanziaria. Il focus è un grande gruppo bancario europeo''. A intervenire sulla ridda di ipotesi che si stanno levando dopo che si è diffusa la voce che Piazza Gae Aulenti possiede una quota del Leone di Trieste è lo stesso numero uno di Unicredit, Andrea Orcel.  ''L’economia europea ha un’enorme esigenza di investimenti -dice l'amministratore delegato al Corriere-. Le banche sono una fonte fondamentale di capitale per finanziare queste ambizioni di crescita. Servono scala e competenza paneuropee''.  Parlare di Europa non vuol dire non avere identitĂ  italiana Ma Parlare di Europa non vuol dire non mantenere un'identitĂ  italiana. ''Unicredit -sottolinea- è radicata in Italia: ha la sede centrale nel Paese, dove paga le tasse, sostiene le nostre persone e l’economia nazionale. La sede centrale di Unicredit è saldamente in Italia''. Ma non solo. il banchiere fa notare che una fusione con Banco Bpm farebbe salire il contributo dell’Italia all’utile netto del gruppo dal 40% a circa il 50% del totale: per l’azienda, e il Paese conterebbe di piĂą, aumenterebbe le opzioni per imprese e famiglie in molti distretti e avendo una scala europa sosterrebbe di piĂą gli esportatori italiani nel mondo. Con Bpm, si dice sicuro, ''migliorerĂ  l’offerta ai clienti. Nei territori non c’è quasi nessuna sovrapposizione di filiali fra i due gruppi, la vera concorrenza aumenterebbe e il servizio alle imprese piccole e medie, come alle famiglie, si rafforzerebbe''. Quanto a possibili rilanci per Banco Bpm, il manager ritiene l'oferta fatta ''Equa''. E attenzione: ''C’è un rischio di ribasso rispetto alle stime di consenso in un contesto di tassi in calo, di inflazione piĂą elevata, in particolare per una banca che non ha investito a sufficienza nĂ© costruito linee di difesa''. Perchè le resistenze in Germania non hanno senso  Quanto a Commerzbank che incontra resistenze in Germania, assicura ''Vogliamo investire venti miliardi di euro nell’economia tedesca perchĂ© crediamo che il Paese, come l’intera Europa, abbia bisogno di banche piĂą grandi, efficienti e forti. L’unione fra Unicredit e Commerzbank può sostenere molto bene il Mittelstand e rivitalizzare l’economia tedesca. Le due banche insieme guiderebbero la ripresa offrendo al Mittelstand finanziamenti su misura, servizi di consulenza, collegamenti paneuropei e accesso ai mercati dei capitali che Commerzbank da sola non può fornire''. E fa notare che ''le banche statunitensi e altre stanno guadagnando quote crescenti del mercato bancario in Germania. Commerzbank da sola avrĂ  difficoltĂ  a mantenere la sua posizione senza una maggiore scala, investimenti e valore aggiunto''.    —finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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