PISA – “Agire nel presente, costruire il futuro”. Non è solo il titolo scelto per l’inaugurazione dell’anno accademico 2025/2026. È la missione che la Scuola Superiore Sant’Anna si è data e che la Regione Toscana condivide pienamente.
A sottolinearlo è stata l’assessora all’università e ricerca, Cristina Manetti, intervenuta alla cerimonia al fianco del rettore Nicola Vitiello. Un messaggio definito “potente e necessario”, rivolto direttamente alle nuove generazioni.
Il Sant’Anna si conferma un punto di riferimento. Manetti lo ha descritto come un’eccellenza nazionale nelle scienze applicate e nell’innovazione. Non è solo un luogo di studio, ma un motore capace di generare ricadute concrete per l’intera società. “L’apertura dell’anno accademico è il momento in cui si lancia il cuore oltre l’ostacolo”, ha commentato l’assessora. Bisogna immaginare ciò che ancora non c’è.
La formazione deve essere anche leva di cambiamento culturale. Manetti ha posto l’accento su due pilastri: l’internazionalizzazione e la parità di genere. “Garantire spazi adeguati alle donne non è un dettaglio, ma una condizione essenziale”, ha ribadito. Preparare i giovani significa dar loro gli strumenti per essere protagonisti in una comunità che guarda al mondo intero.
La Regione Toscana conferma il suo sostegno concreto al diritto allo studio. Nell’ultimo anno accademico sono state erogate oltre 16mila borse di studio. L’investimento strutturale è massiccio: più di 15 milioni di euro l’anno destinati a servizi e strutture per gli studenti. “È un impegno necessario”, ha concluso Manetti. La vera sfida, però, resta aperta: aumentare gli iscritti e, soprattutto, riuscire a trattenere i talenti. Offrire percorsi chiari e sbocchi professionali è l’unica via per convincere le eccellenze a restare in Toscana.
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